Come funziona DF
Democrazia & Federalismo si è data l’obiettivo di realizzare la Democrazia Diretta, ovvero l’esercizio del potere da parte dei cittadini Italiani senza nessun supposto o sedicente intermediario.
In altre parti del sito trovate quelle informazioni che vi permettono di capire come il presente sistema di rappresentanza elettiva viene usato dai partiti politici come una gigantesca macchina mangiasoldi.
Un esercito di avvocati falliti, truffatori, nullafacenti e chiacchieroni vi mette le mani in tasca e attraverso tasse, bolli, imposte e balzelli vari vi porta via i soldi che avete guadagnato lavorando, per vivere da signori alle vostre spalle.
Abbiamo sottoposto ad un campione di diverse centinaia di persone le idee di DF, ed il 91% delle persone intervistate si è dichiarato pienamente d’accordo con la nostra analisi e le nostre idee.
La maggioranza degli intervistati ha però espresso dubbi e domande sulla possibilità di realizzare in pratica le nostre proposte.
DF si è data un Regolamento Operativo molto dettagliato che non è il caso di riportare in questa sede, desideriamo però darvi un quadro sintetico del metodo semplicissimo che vi permetterà di guidare la Nazione direttamente, senza nessun intermediario.
Intendiamo abolire tutta la gigantesca ed inutile sovrastruttura che ci costa una somma enorme di denaro ogni anno, e ci rende sudditi dei parassiti politici invece che padroni della nostra vita.
Aboliremo la Presidenza della Repubblica, il Parlamento, i Consigli Regionali, Provinciali e Comunali nella loro forma presente, ovvero ogni potere politico ed autorità di governo che non sia diretta espressione del popolo Italiano.
Aboliremo tutte le elezioni, politiche ed amministrative.
Tutto il lavoro necessario a mandare avanti la macchina dello Stato sarà svolto dagli impiegati amministrativi già esistenti nei Comuni, nelle Province, nelle Regioni e nei vari Ministeri: essi svolgono il lavoro già oggi, sono pagati per farlo.
L’incredibile sovrastruttura di nullafacenti politici serve solo a dare gli ordini da eseguire, se e quando trovano un compromesso dopo interminabili discussioni e litigi di cui i cittadini non capiscono i motivi.
Tutte le decisioni ai vari livelli, nei Comuni, nelle Province, nelle Regioni e nel Governo dello Stato saranno prese dai cittadini mediante votazioni trimestrali nei locali del loro Comune, dietro semplice presentazione di un documento di identità e tesserino del Codice Fiscale.
Si votano solo proposte presentate e motivate da cittadini Italiani nel trimestre precedente a quello della votazione, i cittadini devono avere tempo sufficiente per informarsi sulla materia oggetto di votazione, e possono andare a votare in Comune per tutto il mese precedente la scadenza trimestrale nel giorno in cui sono comodi.
Le proposte sono approvate a maggioranza semplice dei voti espressi, chi non vuole andare a votare non va, chi vuole contare nella decisione va.
Ogni cittadino può presentare proposte di legge a livello Provinciale, Regionale o Statale nel proprio Comune:
se la proposta viene approvata in città passa a livello Provinciale nel trimestre seguente,
se viene ancora approvata passa a livello Regionale nel trimestre successivo,
se ancora approvata viene posta in votazione per diventare legge dello Stato.
Questa è Democrazia: qualunque cittadino se ha un’idea intelligente può vederla diventare legge dello Stato in dodici mesi.
Per le elezioni ancora un sistema semplicissimo, nel concetto Federale.
Il Presidente di Circoscrizione viene scelto a rotazione tra i Sindaci dei vari Comuni.
I rappresentanti di Circoscrizione formano il Consiglio Provinciale e scelgono fra di loro il Presidente della Provincia.
I rappresentanti di Provincia formano il Consiglio Regionale e scelgono fra di loro il Presidente della Regione.
Il Capo del Governo, che rappresenta anche la Repubblica, viene eletto dai Presidenti delle Regioni per elezione all’interno del Consiglio di Stato (formato dai Presidenti delle Regioni).
Tutte queste cariche sono puramente rappresentative, e servono a coordinare i lavori tra le varie entità giuridiche come Comuni, Province e Regioni.
Il potere legislativo resta riservato al popolo come sopra detto.
Considerate i vantaggi che possiamo ottenere:
- Una enorme semplificazione del sistema di governo, una enorme riduzione della spesa pubblica.
Per avere una sia pur pallida idea di quanto ci costa questo tipo di Stato, considerate che la Presidenza della Repubblica ci costa più della corte reale Inglese della Regina Elisabetta.
Fine del saccheggio delle casse dello stato. - Una forte riduzione delle tasse, oppure un miglioramento sensibile nei servizi al cittadino: ospedali migliori, pensioni più alte, scuole moderne, trasporti efficienti.
- Fine dei litigi e delle polemiche tra i partiti, che immiseriscono la nostra vita e trascinano qualunque questione e decisione per anni ed anni.
I partiti dividono gli Italiani e li fanno litigare, la Democrazia Diretta li unisce e li fa andare d’accordo. - Tutte le decisioni vengono prese in tempi rapidi, invece delle agonie dei litigi interminabili su qualunque questione.
- Infine Democrazia Federale vi cambia la vita, vi restituisce la vostra dignità di cittadino.
Nessuno dovrà più andare a chiedere un favore al politico di turno, se abbiamo un diritto tutto il popolo Italiano sarà con noi perché non ci sia negato.
Il popolo Italiano è molto più serio ed onesto dei cialtroni che ci governano.
E cosa ci costa ottenere tutto questo?
Solo un poco del nostro tempo, per interessarci degli affari pubblici e decidere da soli come vogliamo vivere.
E’ evidente che il programma di sopra potrà essere realizzato quando il popolo Italiano avrà il controllo dello Stato e sarà in grado di modificarne le leggi.
Nella situazione attuale dobbiamo agire all’ interno del sistema come è oggi, partecipando alle elezioni e facendo eleggere i nostri candidati.
Vogliamo chiudere queste brevi note chiedendovi di riflettere sulle parole di uno dei primi presidenti Americani.
‘Se un popolo crede di poter essere libero e disinteressarsi della politica, immagina qualcosa che non è mai stato né mai sarà ’
(Thomas Jefferson, 1804)